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Quanto rende davvero un laboratorio galenico

2023-02-21 11:00

Bianca Peretti

Professione, Farmacisti, Obiettivi, Budget, Pianificare, Galenica, Loboraorio Farmacia, Gestione Laboratorio,

Quanto rende davvero un laboratorio galenico

Cominciamo col definire un po’ meglio la questione: se qualcuno si è illuso di far funzionare un laboratorio senza un progetto ben preciso e definito,

Cominciamo col definire un po’ meglio la questione: se qualcuno si è illuso di far funzionare un laboratorio senza un progetto ben preciso e definito, relegandolo ad ennesima attività sviluppata un po’ a caso, “provando” a fare di tutto e di più, spesso nei ritagli di tempo e “vendendolo” come un bene qualunque, beh, costui quasi sicuramente non avrà visto questi guadagni meravigliosi millantati da altri.
Bisogna anche precisare un altro dettaglio, non così insignificante, che la mia esperienza mi ha insegnato essere assolutamente sottovalutato: tutte le sostanze, le materie prime, i contenitori, devono essere tariffati al prezzo di costo.
Se si analizza attentamente il prezzo finale e lo si scorpora in tutte le sue voci, una volta eliminato il valore delle sostanze, del contenitore e dell’IVA, rimane una cifra molto più modesta di quanto ci si aspetterebbe guardando il totale, soprattutto nel caso in cui la materia prima sia estremamente costosa.
Ne consegue che:
1) coloro che producono di più possono avere prezzi più bassi perché si possono permettere di acquistare tagli più grandi di materie prime che hanno mediamente costi più bassi;
2) fare sconti sul totale può essere molto pericoloso perché può “mangiarsi” gran parte dell’onorario e 3) tra le perdite vanno annoverate anche le sostanze scadute o non utilizzate e questo può incidere non poco sul guadagno complessivo.


Da tutto ciò possiamo concludere che decidere di attivare un laboratorio galenico così, perché sembra una bella cosa, senza sviluppare un mercato adeguato puntando non solo ad un lavoro di qualità, ma anche ad un “servizio” strutturato ed organizzato è una pessima politica che difficilmente porterà a risultati soddisfacenti e a guadagni altrettanto interessanti.
D’altra parte, però, non siamo abituati a ragionare in questo modo; ci hanno insegnato che il farmacista deve rimanere arroccato dietro al banco ad aspettare che i clienti entrino e chiedano ciò di cui hammo bisogno, al massimo puntiamo su cross selling o up selling, spesso in modo tristemente maldestro, facendo il verso ad altri punti vendita e imitando strategie di vendita vecchie, banali, poco attraenti e ancor meno coinvolgenti.

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Spero che a questo punto sia a tutti molto chiaro quanto la politica commerciale “conservativa” (“lavora per i tuoi clienti”, “preoccupati solo di non far scappare i tuoi clienti”, “punta soprattutto sulla tua pianta organica”, etc…) sia quanto di più miope e riduttivo si possa proporre a chi desidera occuparsi di galenica o servizi in generale: non commettete mai l’errore di tentare di vendere questi ultimi come fossero l’ennesimo prodotto commerciale perché il rischio di schiantarsi male è quanto di più probabile si possa immaginare.


La galenica oggi, proprio a causa del suo impegno economico, esige un radicale cambio di passo e di una visione complessiva dell’azienda farmacia nuova, completamente diversa e molto più articolata.
Pensateci a fondo perchè ne vale sicuramente la pena.

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