Mi capita spessissimo di sentire che il rapporto fra farmacista e cliente è diverso in “città” e in “campagna”, cioè dipende in qualche modo dall’ambito geografico e sociale in cui ha sede la farmacia.
Niente di più falso: i clienti e i loro bisogni sono sostanzialmente identici ovunque e le persone non hanno nessun problema a spostarsi se riescono a trovare quello che cercano e che risponde meglio alle loro necessità.Quello che cambia, in realtà, è l’offerta della farmacia che molto frequentemente viene plasmata da quello che sembra essere il mercato più promettente in quella determinata zona.

Ecco, allora, che nei centri storici e nelle vie dello shopping le vetrine delle farmacie sono impegnate in una lotta senza quartiere a competere con le profumerie più prestigiose: capita che qualche turista straniero non riesca neppure a identificarle tanto sono mimetizzate dalla profusione di cosmetici e profumi.
In periferia o nei piccoli centri si preferisce il modello mini market, forti dell’idea che i clienti debbano trovare sotto casa tutto quello di cui hanno bisogno senza fare la fatica di spostarsi.
Niente di male, per carità, peccato che fra tante profumerie o presunte tali la farmacia raramente risulti vincente fra competitor molto più specializzate e attraenti e che la maggior parte di noi almeno una volta alla settimana frequenti un supermercato o deleghi tale incombenza a familiari e amici