Comunicare non è un lavoro, è un ergastolo.

Brutto come titolo, ma è giusto per mettervi un po' di pressione. Scherzi a parte, tra le cose che neppure gli pseudo-guru insegnano, questa sarebbe da tenere bene a mente. Nella comunicazione avete le stesse due uniche certezze che avete nella vita: si nasce e si muore. Tutto il resto è un insieme di azioni e reazioni, eventi pianificati o imprevisti ecc. Comunichiamo sempre da quando nasciamo, dal nostro primo “nguè” all’ultima parola che diremo o gesto che faremo. Siamo naturalmente obbligati a comunicare ma se vogliamo provare a farlo bene allora dobbiamo essere consapevoli che l’impegno necessario non avrà una scadenza. Una volta che avete iniziato, se volete dei risultati, non ne potrete più uscire.

Vi serve una pausa, un mese o un anno sabatico? Va bene ma sappiate che potreste aver buttato via tutto quello fatto fino ad oggi con i vostri contenuti e anche se foste arrivati a “cento”, dovreste ricominciare se non da zero, da uno.

La modalità “ergastolo” può creare ansia ma superarla è semplice, basta ricordarsi che nella vostra Farmacia Parafarmacia comunicare non è un’attività extra ma semplicemente la base del vostro lavoro di ascolto-consiglio e quindi è una cosa che fate già, da sempre. Sta a voi se trasformare questa attività quotidiana in un plus, in un elemento distintivo della vostra professionalità e proficuo per la vostra azienda.
 

Alcune azioni utili per cambiare marcia? Ve ne parlo la prossima volta, state tuned!