Ricevo messaggi da farmacisti che mi dicono: “Luca lo sai che non facendo i tamponi abbiamo visto arrivare dei clienti mai entrati prima nella nostra farmacia e dicono già che si stanno trovando bene, perché gli dedichiamo delle attenzioni che ora, nella loro solita Farmacia di fiducia non trovano”.
Immagino, vorrei vedere! Con il sovraccarico di lavoro che i vostri colleghi stanno sostenendo per riuscire a svolgere i cov-servizi del momento, salvo casi di eccelsa organizzazione, il tempo dedicato ai clienti viene inevitabilmente risicato.
Quindi Tu che per le tue motivazioni hai scelto di non aprire la “tamponeria” forse stai avendo numericamente meno nuovi ingressi ma più occasioni di fidelizzazione “buona”. Non è quella "mordi e fuggi" dell’offerta sulle FFP2 a 0,25€ ma quella che stabilisce un contatto, una relazione con chi hai davanti, dandoti in modo diretto o indiretto la possibilità di raccontare che farmacista sei, cosa fai e perché tornare nella tua farmacia diventerà una scelta naturale.
E tutti quei farmacisti che hanno deciso di effettuare tamponi e vaccini, sarebbero automaticamente tagliati fuori da questi discorsi? No, assolutamente. Chi non ha più il tempo per “comunicare” come faceva prima (sperando lo facesse), deve trovare chi o cosa lo possa fare per lui. Esempi pratici? Se vi interessano, continuate a seguirci perchè ve ne dico qualcuno la prossima volta.
